Presidio cassaintegrati E Care il 31-05-11

Presidio cassaintegrati E Care 31-05-2011 h.8.00 Via Raffaello Sanzio 5 Cesano Boscone (MM Bisceglie, autobus 322 direzione Cesano Boscone fermata Via Sanzio)

No alle delocalizzazioni selvagge!

No alla cassa in deroga sulla pelle delle famiglie dei lavoratori!!!

Diciamo no all’accordo quadro firmato da CGIL-CISL-UIL+UGL che prevede da oggi esuberi da lanciare in CIG in deroga e a fine anno la mobilità e i licenziamenti!

Diciamo no ad un accordo quadro fatto per collaudare un programma di smantellamento e per fare liquidità da investire su altri siti!

Diciamo no alla chiusura del sito di Cesano Boscone ed alla delocalizzazione a Bari e Tunisi delle commesse Vodafone e Sorgenia!

E Care arriva oggi dove Omnia, Transcom, Comdata e gli altri operatori del settore sono già arrivati, la strategia la conosciamo, fermiamoli!

Tutti i lavoratori cassaintegrati e non del comparto saranno i benvenuti!!!

 

i cassaintegrati E Care – mail to : USB-ECare@inventati.org

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E-care: CIG in deroga per 64 lavoratori

Ecco ciò che i sindacati confederali ancora non hanno compreso e negano a sé stessi da oltre 40 anni in una perenne dissonanza: i lavoratori sono soggetti, dotati di propri vissuti e di forte consapevolezza dei propri bisogni e delle proprie motivazioni.

I lavoratori non sono tessere, non sono pedine, non sono numeri. Probabilmente le RSU di E Care (CGIL-CISL-UIL+UGL) non hanno ragionato molto su questo, quando hanno firmato un accordo quadro che prevede la CIG in deroga per 64 lavoratori di staff e del coordinamento sulle sedi di Cesano Boscone e Roma.Un accordo straordinariamente lungimirante, formalmente per riorganizzare (detto dalle RSU nelle assemblee…) ma sostanzialmente per creare “liquidità” ed in prospettiva di spostamenti di investimenti in direzione del mediterraneo (detto dalle RSU nei corridoi….).

Un accordo maturato in un clima di forte parossismo, con la proprietà (gruppo Marchini e Cementir/Caltagirone) che da gennaio 2011 rimuove (drammaticamente troppo tardi) alcuni vecchi dirigenti e denuncia pubblicamente il grave stato di crisi dell’azienda, e con la triplice che a febbraio grida no alle soluzioni “alla marchionne” e che “nessuno dello staff dovrà lasciare l’azienda”, ma che a maggio accetta brillantemente la cassa in deroga (ottima per l’azienda che non deve tirare fuori una lira) sapendo e tacendo il fatto che si poteva optare per i contratti di solidarietà, e che questa cassa è la rampa di lancio in mobilità di una serie di figure ritenute non particolarmente performanti o addirittura scomode perché forse troppo professionali per accettare in silenzio alcune situazioni. Un accordo condito da un silenzio assoluto dei quadri intermedi e dei vecchi dirigenti rimasti troppo impegnati a salvare sé stessi dal crollo di un ex gigante di acciaio che improvvisamente si è scoperto di cartapesta, un silenzio lacerante che ha accompagnato il lavoro quotidiano di chi ha mandato avanti E Care negli ultimi anni e che è stato infarcito di messaggi trasversali pretestuosi amplificati dalle RSU su tematiche quali l’incentivo all’esodo ed i demansionamenti.

Oggi 26 maggio l’accordo per la CIG in deroga verrà ratificato in sede ministeriale: gli iscritti USB di E Care sono decisi da questo momento a presidiare l’operato di azienda ed RSU, in particolare per tutto quanto concerne l’applicazione dell’accordo, il suo monitoraggio e le verifiche complessive dell’andamento aziendale previste nell’accordo stesso per dicembre 2011.

La nascente assemblea degli iscritti USB E Care.

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20 MAGGIO SCIOPERO NAZIONALE VODAFONE

Il 20 maggio i lavoratori Vodafone di Roma aderiranno in massa allo sciopero nazionale di tutti i dipendenti Vodafone Italia proclamato dalle OO.SS. per:

  • Dimostrare la disapprovazione di tutti i lavoratori alla cessione ad Ericsson dei 335 colleghi della rete comunicata dall’azienda ad inizio aprile, la terza cessione di ramo d’azienda dal 2007 dopo quella verso ComdataCare di una parte di Call center e verso IBM di una parte di IT.
  • Tutelare l’occupazione all’interno di Vodafone e ricevere dalla stessa un reale piano industriale che allontani le ombre sul nostro futuro.
  • Dimostrare che non siamo pedine nelle mani dell’azienda, ma partecipiamo attivamente al suo successo ed abbiamo diritto a delle garanzie occupazionali.

La giornata di sciopero sul nostro territorio inizierà con un presidio dalle ore 8:00 fuori le sedi di lavoro di Via Boccabelli, Via della Grande Muraglia, Via del Maggiolino, per poi spostarci in Piazza SS Apostoli dove si terra’ un presidio con volantinaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica.

IL GOVERNO “CONSENTE”

VODAFONE APPROFITTA

BASTA CON LEGGI CHE ANTEPONGONO IL PROFITTO ALLE PERSONE!

BASTA CON LE ESTERNALIZZAZIONI SELVAGGE!

SE LO CONSENTIAMO A VODAFONE (8758 milioni di euro di utili!), COSA FARANNO LE ALTRE AZIENDE DEL SETTORE TLC (e non solo) IN CRISI?

 

 

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QUANDO PARTECIPARE A UN’ASSEMBLEA PUO’ DIVENTARE PERICOLOSO!

Qualche giorno fa in Comdata sulla commessa Fastweb si è messa in scena la ormai consueta ingiustizia a spese di un lavoratore.

L’unica colpa , se di colpa si deve per forza parlare, è aver partecipato alle assemblee sindacali senza essere seguito dai colleghi , non aver asservito il padrone svincolandosi dai ricatti che giornalmente vengono perpetuati  sui lavoratori  precari  , avere un’ampia visione su doveri e soprattutto sui diritti che si hanno nel luogo di lavoro .

Grazie alla gestione fallimentare, anche se poi per non creare eventuali polemiche difficili da gestire,  la situazione viene affrontata con le lodi all’operato senza nessun accenno a critiche, abbozzando:

“la commessa ha subito una trasformazione, ci ringraziano tutti ma ci salutano!”

E così la commessa Fastweb il 31 gennaio 2010 ha lasciato Comdata.

Sin dai suoi albori , maggio 2010, è stata gestita con superficialità e disinteresse da capi e capetti. Non a caso il responsabile della commessa, vanta nel su curriculum già due sconfitte! Ogni qualvolta che gli è stata assegnata la gestione la commessa è stata chiusa!

E la questione non finisce qui, ha dell’inverosimile perché i responsabili forse verranno ringraziati, come tutti i manutengoli del profitto, con un lauto premio aziendale, frutto del lavoro di precari che ovviamente non vengono “premiati”  facendo immancabilmente  accrescere  il livello di sfruttamento.

Non si può non chiedersi come mai su 12 lavoratori della commessa Fastweb, tra cui 5 interinali, con la stessa scadenza di contratto, 11 sono stati ricollocati su altre commesse, ed 1 no! E non è difficile da immaginare che sia lo stesso che partecipava alle assemblee sindacali per cercare di affrontare il tema “diritti sul lavoro e livello di sfruttamento”.

Per chi ha denunciato il controllo a distanza utilizzato per infliggere mobbing verso i singoli lavoratori, per chi ha richiesto ladeguamento contrattuale sull’effettivo orario di lavoro e non il forfettario 9/19, buono per tutte le stagioni, quando in realtà si usciva alle 20 , per chi spesso ha ceduto al ricatto dell’imposizione dello straordinario altrimenti niente rinnovo, non c’è stato posto in alcuna commessa.

Il sindacato, illuso  dalle false promesse di un reintegro a tempo indeterminato per tutti gli interinali, ha taciuto (fingendo di non sapere nulla) di fronte a questo sopruso.  Oggi lo “stato d’agitazione” proclamato dal sindacato  ha fatto si che dall’agitazione si chiudessero gli occhi sulla  repressione padronale che si stava consumando….insomma, si sa che quando si è agitati molte cose sfuggono………..

Ogni lavoratore ha il diritto di informarsi e tutelarsi, non lasciamoci imprigionare nel giogo dei padroni che ci vogliono completamente ignoranti e impauriti.  Precari e sotto ricatto, questo è il loro disegno!

Bisogna sovvertire al sistema , aggredire con le nostre ragioni i mille parolai che giorno dopo giorno dal pulpito mantengono le redini del profitto cercando di lederci nella dignità  assopendo le nostre coscienze.

Non è vero che i precari non hanno diritti

Occorre mobilitarsi e schierarsi a sostegno dei lavoratori che giorno dopo giorno si scontrano nei luoghi di lavoro per  guadagnare diritti, parità e lavoro per tutti/e oggi  c’è  bisogno  di  uno

SCIOPERO PRECARIO

E’ ora di dire Basta , occorre rialzare la testa , riprendiamoci la dignità con l’unità dei lavoratori!

Gli interessi dei padroni non collimano con quelli dei lavoratori!

LAVORO PER TUTTI , ISOLIAMO I CRUMIRI E I SERVITORI DEL PROFITTO

Coordinamento Lavoratori Uniti Contro la Crisi

uniti.gnumerica.org – per info: coordinamentolucc@yahoo.it – 349 4906191 – il coordinamento invita tutti/e alla riunione ogni mercoledì alle 20.30 in via Pichi 3, Milano (zona mm Romolo/P.ta Genova), citofono n° 33

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Crisi occupazionale Eutelia/Agile

L’infinita vergogna di un paese inquinato da ridicole logiche politiche. Solo l’asso nella manica del sindacato può salvare i lavoratori da questa ragnatela.

1) La conferma da parte del giudice dell’antisindacalità della condotta ex art. 28 Stat. Lav. Sul trasferimento Eutelia/Agile comporta il rientro in Eutelia dei dipendenti ceduti?

Le motivazioni della sentenza di secondo grado possono essere più o meno condivisibili, ciò che è invece discutibile e che merita chiarezza è la (non) conclusione del giudice circa le conseguenze dell’antisindacalità della condotta nei confronti dei lavoratori.

Come ho già affermato più volte, su quali siano gli effetti dell’accertamento della condotta antisindacale in materia di trasferimento di azienda o di un suo ramo sussistono opinioni contrastanti che, ad ogni modo, convergono sostanzialmente verso un’unica direzione, ossia l’inefficacia della cessione nei confronti dei rapporti di lavoro, con la conseguenza che i lavoratori ritornano ad essere considerati dipendenti del cedente/primo datore di lavoro. L’inefficacia è tuttavia temporanea in quanto finalizzata al successivo corretto espletamento della procedura di informazione e consultazione sindacale.

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Conferenza stampa lavoratori omnia

SENZA LAVORO!
SENZA PROSPETTIVE DI OCCUPAZIONE!
SENZA CASSA INTEGRAZIONE!

I lavoratori della OSC Service Center di Torino denunciano questa situazione di completa incertezza sul loro futuro.

Ci dicono tutti di stare tranquilli

MA NOI NON CI STIAMO

e abbiamo deciso di farci sentire!

Oggi 29 dicembre alle ore 12 parteciperemo in Via Maria Vittoria 12 presso la sede della Presidenza della Provincia (Palazzo Cisterna) alla conferenza stampa di fine anno del Presidente della Provincia Antonio Saitta, per ricordare alle Istituzione di farsi carico della nostra situazione.

Vogliamo certezze e precisamente:

  • La riattivazione del pagamento della cassa integrazione da parte dell’INPS, pagamento sospeso dal 22/11/2010

  • La proroga della cassa integrazione per tutto il 2011

  • Un piano serio e concreto di ricollocamento per tutti i 100 dipendenti della OSC

LAVORATORI OMNIA TORINO lavoratoriomniatorino@gmail.com

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Riprende la mobilitazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori Agile, ex Eutelia di Roma

POTEVANO RIMETTERE TUTTO IN GIOCO PROVANDO A RICREARE LE CONDIZIONI PER LO SVILUPPO ED IL LAVORO O CONTINUARE L’OPERA DI DEPAUPERAMENTO E SMANTELLAMENTO…

HANNO DECISO PER QUEST’ULTIMA!

Venerdì pomeriggio presso la sede di Roma si è svolta l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori di Agile, ancora oggi, ex Eutelia.
La lunga discussione si è concentrata sull’analisi del Piano di Vendita presentato dagli Amministratori Straordinari, sulle iniziative intraprese dal Mi.S.E., sulla procedura di CIGS e sulle iniziative sindacali opportune.

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COMDATA ASSEDIATA

E’ stato un grande successo lo sciopero  e i presidi organizzati ieri dai lavoratori e dalle lavoratrici della sede torinese di Comdata Spa. Percentuali “bulgare” di adesione (sono rimasti dentro solo i ragazzi interinali e qulche crumiro), linee telefoniche “chiuse” per assenza di operatori e “assedio” rumoroso, festoso ma anche determinato sotto i locali aziendali in via Carlo Alberto dove, sia al mattino, sia al pomeriggio, è stato bloccato il traffico. Continua a leggere

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Giovedì 9 dicembre sciopero Comdata Torino

No a ricatti e flessibilità – Sì a diritti e dignità Sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici di Comdata SpA, sede di Torino Giovedì 9 dicembre Presidio in Via Carlo Alberto, 22/a dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18

I lavoratori e le lavoratrici della sede di Torino della Comdata SpA scendono oggi in sciopero e manifestano.

Cosa vogliono?

Vogliono veder salvaguardati la qualità del proprio lavoro e della propria vita.

Ci rivolgiamo a tutte quelle persone che, purtroppo, stanno toccando con mano gli effetti di questa crisi, a coloro che hanno perso il lavoro, che sono in cassa-integrazione, che sono costrette a lavorare in nero, precarie, che vedono la speranza di un permesso di soggiorno legata al filo di un contratto regolare, a quelle che vivono con uno straccio di pensione.

A tutti/e coloro che sempre più spesso si sentono ricattati/e dal proprio datore di lavoro, che li obbliga a lavorare senza diritti, altrimenti chiude e li/le manda a casa.

Ecco, è quello che sta succedendo da noi.

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Vodafone: azienda macina profitti e macina dipendenti

Vodafone ha creato l’idea della famiglia felice con Totti ed Ilary, ma doveva  licenziare 914 dipendenti  così, per non macchiarsi la faccia causando una grave perdita d’ immagine, ha pensato bene di usare il metodo delle esternalizzazioni.

Vodafone ha ceduto i dipendenti ad una società creata ad hoc per le esternalizzazioni, la Comdata Care, una società creata dal nulla, oggi, a tre anni dalla cessione, il sito di Milano viene chiuso.

Il contratto di commessa con il quale vengono pagati i dipendenti prevede il subappalto a Comdata Spa, la holding di tutte le attività impattate dalla cessione. Quindi, la Comdata Care ha assunto i dipendenti, non è chiaro da quale società provengano gli stipendi visto che Comdata Care è sempre in perdita, e gli straordinari sono autorizzati e pagati da Vodafone, stando a quanto ha detto la dirigenza Comdata.
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