II ASSEMBLEA AUTOCONVOCATA DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI COMUNICATO FINALE

La radicale crisi economica e finanziaria del neoliberismo ha determinato pesanti e
pervasive ricadute nel Nordovest e in particolare nella metropoli torinese. La
crisi che ha colpito i settori industriali non ha risparmiato i comparti di
produzione di beni immateriali configurandosi come la prima grande crisi del
settore terziario.
Come in passato,anche questa crisi non è unicamente un evento con una sola
valenza distruttiva ma anche un momento costituente di nuove forme di
valorizzazione, di nuovi rapporti di lavoro e di forza fra le classi. Nel
nostro paese il “piano” di superamento della crisi è chiaramente connotato come
un combinato di disposizioni legislative (collegato lavoro, abolizione del
Contratto collettivo nazionale, individualizzazione dei contratti di lavoro,
restrizione del diritto di sciopero…), di ampliamento del mercato del lavoro
precario, di riduzione del reddito e del salario, di più intensa sottomissione
dei soggetti al lavoro.
La “lotta di classe” che Confindustria e Governo conducono,con il sostanziale
appoggio dell’ “opposizione” liberista e dei sindacati “complici” ,se non
contrastata in modo radicale, comporterà una ricomposizione verso il basso
delle condizioni di vita di tutti i segmenti del proletariato metropolitano.
Le forme di opposizione ,finora messe in campo nel nostro paese, si
configurano come risposte del tutto inadeguate o comunque non all’altezza dello
scontro e delle trasformazioni in atto, attestandosi sulla ricerca di forme di
cogestione della crisi di tipo collaborativo, di difesa di un’astratta legalità
e di un impossibile ritorno a ipotesi di riformismo keynesiano i cui spazi si
sono quasi del tutto chiusi…
E’ all’interno di questa cornice che deve collocarsi la nostra riflessione e
la nostra azione politica.
L’Assemblea Lavoratori Autoconvocati di Torino, nei suoi pochi mesi di
esistenza, ha agito proponendosi come un ambito di collegamento stabile fra
soggettività con diverse appartenenze politico-sindacali unite dalla
convinzione che la crisi imponga una cooperazione nelle forme di resistenza,
una solidarietà fra tutte le componenti proletarie che subiscono l’attacco ai
propri bisogni e al proprio reddito, che vivono costantemente la precarietà o
comunque il rischio di essere gettati nelle condizioni dell’incertezza.
L’Assemblea Lavoratori Autonvocati, assumendo pienamente la radicalità
strutturale della crisi tutt’ora in atto, si attiva per contribuire alla
generalizzazione e alla ricomposizione delle lotte, finora frammentate, contro i licenziamenti, per la garanzia della continuità del reddito, per l’accesso di tutti i proletari al
sapere e ai beni comuni.
L’assemblea propone quindi:
* di partecipare al II Incontro Nazionale dei coordinamenti e dei comitati, delle delegate e delegati, delle lavoratrici e lavoratori in lotta contro l crisi, che si svolgerà a Milano sabato 9 ottobre, all’interno degli Stati Generali della Precarietà;
* di aderire e partecipare a tutte le iniziative del percorso che porterà alla
manifestazione del 16 ottobre indetta dalla Fiom che dovrà vederci presenti con
i contenuti discussi nell’assemblea di oggi;
*di sostenere le lotte e le iniziative dei precari della scuola e di tutto il
mondo della formazione nel contrasto alla classista “riforma” Tremonti-Gelmini,
partecipando attivamente allo sciopero indetto dai sindacati di base per la
giornata del 15 ottobre;
*di sostenere le lotte degli operai Fiat contro il Piano Marchionne,
contribuendo a portare fuori dai cancelli, nella città le loro ragioni;
*di essere presenti il 5, 8 e 13 ottobre alle 3 udienze decisive del processo per la strage dei 7 operai della Thyssenkrupp, in solidarietà con i familiari e a sostegno della lotta ancora in corso dei loro compagni;
*di sostenere la resistenza dei lavoratori e delle lavoratrici della Omnia Service Center, che hanno occupato la sede di Torino contro la chiusura e i licenziamenti, a partire dal presidio che si svolgerà lunedì 3 ottobre;
* di essere a fianco di tutte le lotte che si muovono per il diritto
all’abitare, per i bisogni sociali e contro le ipotesi di privatizzazione della GTT

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